riflessioni quarantene

Proponiamo una seconda puntata di rassegna stampa di materiali che crediamo utile leggere e conservare

Gianni Barbacetto: Sanità pubblica/sanità privata. La sproporzione

Coordinamenta: la corona va al più bello

Nicoletta Poidimani: per immunizzarci dal gregge

Medicina democratica: non andrà tutto bene

Attac: rimaniamo a casa ma non rimaniamo in silenzio

e infine segnaliamo un’altra raccolta di riflessioni e spunti su Lost

Coronavirus: è più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo

Pubblichiamo una piccola rassegna stampa a tema “coronavirus”, sono punti di vista insoliti, che esulano dalla contagiosità e che prendono in considerazione l'”emergenza” con uno sguardo anticapitalista

Il virus del terrore, intervista a Leopoldo Salmaso specialista in malattie infettive e tropicali

Corona virus: alcuni sguardi diversi dal frullato di panico e ignoranza che regna,

e Corona Virus: altri sguardi (2) raccolte di considerazioni interessanti su “La Bottega del Barbieri”

Niente sarà più come prima, di Guido Viale (da Comune-info)

Coronavirus, cosa non ha funzionato nella sanità lombarda, di Vittorio Agnoletto

Diario Virale, di WuMing

segnaliamo inoltre la pagina FB  Sesto Male su cui quotidianamente troviamo post utili a potenziare i nostri “anticorpi” al capitalismo e alla devastazione dei territori

 

 

Guai ai poveri!

“… Una brutta diagnosi diventa immediatamente lotta per la sopravvivenza fisica ed economica – i tempi della vita biologica e le forme della riproduzione sociale, si rivelano nel loro nudo intreccio. Pochi altri terreni sono più immediatamente politici di questo.
Eppure la sinistra di classe, i movimenti, lo hanno spesso snobbato pur essendo chiaro, fin dagli anni ’70, che la figura del salario, nella sua nuova dimensione sociale, vedeva le prestazioni del welfare assumere un ruolo via via più centrale in una configurazione moderna dell’idea di reddito.

Ma che succede quando si entra nel tunnel della malattia?
La via crucis, di solito, comincia con la diagnostica a pagamento.
Esperienza comune, quella del medesimo esame che il pubblico offre in 8/12 mesi e il privato il giorno dopo a pagamento, magari nella stessa struttura.
Là, immediatamente il destino del malato biforca le sue direttrici: sommersi e salvati si definiscono sulla base di una Tac e di una carta di credito. In alternativa il “viaggio al termine della notte” può iniziare con l’ingresso al Pronto Soccorso, un locale generalmente scassato e insalubre, che ti accoglie senza troppi infingimenti, rivelandosi subito per ciò che è…”

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