Voci da Eleonas, il campo profughi di Atene

Eleonas è un campo regolare, gestito dal governo greco, che sorge in una zona ex-industriale di Atene, polverosa e sconnessa tanto da dare la sensazione di non trovarsi in Europa, mentre piazza Syntagma dista appena tre fermate di metro e Kerameikós, a dieci minuti a piedi, è luogo di movida notturna. Lo spazio è diviso in tre aree, una delle quali, gestita da militari, ospita parte delle persone che vivevano nella tendopoli presso il Pireo sgomberata a fine luglio. In totale gli abitanti del campo, che hanno diritto ad entrare e uscire a loro piacimento a qualsiasi ora, sono circa 2500, di cui la metà bambini, provenienti in prevalenza da Siria e Afghanistan, seguiti da Iran e Pakistan, cosicché le lingue più parlate sono arabo e farsi. Le nazionalità rappresentate sono in totale una trentina.

Continua a leggere

Profughi abbandonati a Rogoredo: report di una giornata di lotta per i diritti

Un breve report della giornata a Rogoredo di martedì 10 giugno, quando circa cinquanta migranti sono arrivati alla stazione nell’ignoranza e nello sconcerto della prefettura milanese.

Tutto inizia da un passaparola: un compagno, passando da Rogoredo, vede un gruppo di migranti sul marciapiede davanti alla stazione e ci contatta. Noi arriviamo verso l’una.

La situazione che ci si presenta è sconcertante: una cinquantina di persone accasciate al suolo senza scarpe, con vestiti sporchi e stracciati e in visibile stato di malessere generalizzato. Compriamo acqua e cibo, e cominciamo a parlare con loro per capire chi sono e da dove vengono.

Sono tutti uomini, giovani, vengono principalmente dall’Africa Subsahariana, Gambia, Mali, Nigeria, Ghana, Sudan, Senegal e uno dal Bangladesh. Sono arrivati il 9 giugno a Taranto, con uno dei mille sbarchi, tra questi c’erano anche una decina di ragazzi che venivano da una delle barche naufragate, dove avevano visto morire donne, bambini e parenti.

Continua a leggere