15-01-09: presentazione vademecum di autodifesa antirazzista

Dopo l’approvazione del Pacchetto Sicurezza le retate della polizia si sono intensificate.
Spesso controllori e vigili salgono sugli autobus a far dei controlli diretti in particolare contro gli immigrati. Ora è anche arrivato l’esercito…

Giovedì 15 gennaio alle ore 21, presso l’Ambulatorio Medico Popolare di Milano (via dei transiti 28 MM Pasteur): presentazione del “vademecum di autodifesa antirazzista“, un testo che si propone di far conoscere ai cittadini immigrati, ma non solo, cosa la polizia può fare e cosa non può fare affinché si possano denunciare gli eventuali abusi.

Il testo è scaricabile cliccando qui: Vademecum di Autodifesa Antirazzista.

Saranno presenti all’incontro Anna Brambilla e Melissa Mariani del gruppo di avvocati di “Supporto legale contro il razzismo” che hanno lavorato alla realizzazione del testo.

Sottoscrizioni

La sentenza del tribunale grazie alla quale stiamo aspettando di essere sgomberati ha anche “riconosciuto” al nostro padrone di casa una cifra notevole per i presunti danni che lui avrebbe subito.

Al momento tra danni, spese legali e giudiziarie siamo a quota 15.000€ e rotti. Noi non vorremmo proprio dare questa cifra al signor bigoni che non se li merita. E che, nota bene, ha comprato un immobile occupato da più di un decennio, sapendo perfettamente che era occupato, e nel quale tutti gli impianti e gli allacci -gas, luce, riscaldamento, idraulica, telefono, ristrutturazioni- sono stati fatti a spese dell’AMP: di che DANNI dobbiamo risarcirlo?!?

PER FAVORE NON FATE PIU’ DONAZIONI SUL CONTO CORRENTE: E’ STATO PIGNORATO!

 


 

L’Ambulatorio Medico Popolare ringrazia tutte le realtà e le/i singol* compagn* che ci stanno offrendo solidarietà e sostegno economico!

 Tra cui ricordiamo:

AMP: cos’è?

L’Ambulatorio Medico Popolare (AMP) è un’associazione legalmente riconosciuta, autogestita e autofinanziata che ha iniziato la sua attività in difesa del diritto alla salute nel giugno 1994. Trova sede in alcuni spazi della casa occupata in via dei Transiti 28 a Milano, ristrutturati ed attrezzati grazie ad una vasta campagna di sottoscrizione popolare.

In questi anni le attività dell’AMP (clicca qui per scaricare il video sulle attività dell’AMP) hanno affrontato diversi ambiti delle politiche sanitarie: dalla assistenza sanitaria di base gratuita per tutti, con un ambulatorio aperto due pomeriggi alla settimana, all’informazione e alla organizzazione di campagne di lotta sul diritto alla salute.

Le trasformazioni subite negli ultimi anni dal sistema sanitario hanno generato un servizio pubblico che, per far quadrare i conti, risponde alle logiche gestionali prima che alla domanda di salute. Si tratta di un sistema sanitario basato sul rapporto tra il numero di prestazioni effettuate e il profitto di chi le produce. In questo panorama non trovano spazio le politiche di prevenzione e di diritto alla salute e si assiste a un progressivo smantellamento delle strutture ospedaliere pubbliche e poliambulatoriali territoriali, alla riduzione significativa di servizi socio-assistenziali e all’affidamento di queste mansioni a strutture private. Vittima di tale politica sono anche i consultori, caratterizzati un tempo da una presenza territoriale capillare e, fino a pochi anni fa, dall’accesso completamente gratuito.

In questo contesto di impoverimento neoliberista l’Amp rimane un luogo dove praticare un’idea differente di diritto alla salute, coniugando un’attività concreta di intervento sanitario con una battaglia politica più generale di trasformazione sociale. Un luogo in cui la visita medica ha un ruolo di comunicazione e non di pura osservazione, un tentativo di unire un concetto di cura e di prevenzione con la denuncia degli abusi di una sanità permeata di profitti, sempre più inaccessibili per i poveri, sempre più a misura di ricchi e assicurazioni private.

L’Amp si propone come punto di riferimento per la costruzione di un’informazione diversa mirata al reale coinvolgimento dei soggetti, per diventare luogo di auto-organizzazione dei bisogni reali. In quest’ottica, l’ambulatorio ha sempre sostenuto l’acquisizione da parte delle donne di una capacità critica rispetto alle risposte che la medicina propone ai problemi della salute femminile, a partire dalla considerazione che sessualità, maternità e contraccezione non sono patologie e che la cultura che le vuole medicalizzare impone privazione di libertà e di auto-determinazione. Le carenze e le inadempienze istituzionali nei confronti degli immigrati hanno portato col tempo a legare l’attività dell’Amp prevalentemente alle richieste della popolazione migrante. Nonostante ciò non intendiamo caratterizzarci con una attività di generico volontariato, ma intendiamo piuttosto praticare una solidarietà militante affinché il fenomeno migratorio non venga affrontato solo come un problema di pubblica sicurezza. Per questo motivo portiamo avanti battaglie per l’estensione dei diritti e delle garanzie di cittadinanza per tutti, esplicitando fin dal principio l’intenzione di chiudere le attività dell’Amp non appena il diritto alla salute sia realmente garantito a tutti.

20-11-08: Assemblea Generale

Proposta di dibattito per un rilancio delle iniziative: Assemblea generale oltre la difesa dell’Ambulatorio Medico Popolare 20 Novembre 2008 ore 20.30 presso USI viale Bligny 22 – Milano.

La Associazione Ambulatorio Medico Popolare invita a dibattere su alcuni temi che riteniamo centrali nel contesto odierno. Chiediamo a tutti e tutte di intervenire con analisi e con proposte operative.

La difesa degli spazi sociali: luoghi di analisi della trasformazione e della privatizzazione del territorio per nuovi percorsi ad uso sociale.

Il razzismo pervasivo. Il razzismo come reazione alla insicurezza sociale e il razzismo delle istituzioni. Quale opposizione possibile alla criminale strategia securitaria.

Sanità e servizi sociali: minore qualità e solo per pochi paganti, meno diritti e meno possibilità di scelta. Quali rivendicazioni possono invertire la rotta.

Il pensiero femminista e le lotte di genere: le tematiche delle donne e uno sguardo di genere sul razzismo, sulla sanità, sugli spazi sociali.

Lo spazio dell’ambulatorio è stato per questi ultimi quindici anni un collettore di iniziative e lotte, un analizzatore delle tendenze sociali. Sul razzismo, sulla sanità, sui percorsi delle donne, uno spazio sociale che vuole continuare ad esserci e a intervenire chiama a raccolta intelligenze e percorsi collettivi che abbiano ancora voglia di chiedersi che fare.

Noi non abbiamo alcuna intenzione di chiudere questa esperienza in un quartiere caratterizzato da una crescente presenza di popolazione immigrata, proprio per questo nel mirino delle politiche securitarie e pattugliato dall´esercito. Il sostegno concreto di tutti e tutte è indispensabile per mantenere in vita l’AMP, un atto concreto di resistenza e di rilancio delle lotte per i diritti di tutti e tutte.

Il 25 novembre dalle ore 6 presidio con colazione in via dei Transiti 28

Oltre la difesa dell’Ambulatorio Medico Popolare: appello per la costruzione di una assemblea generale – Ottobre 2008

  • Per una politica dei diritti e contro l’incubo securitario facciamo appello a tutte le situazioni che hanno reso possibile la nascita dell´Ambulatorio Medico Popolare
  • Questa esperienza rischia di chiudere sotto l’attacco di interessi speculativi. Abbiamo deciso di non subire lo sfratto e, pertanto, abbiamo bisogno di una presa in carico politica collettiva della nostra lotta.
  • Come, 15 anni fa, da una assemblea cittadina nacque questa esperienza, riteniamo che oggi, proprio da una assemblea, debbano nascere nuove strategie non solo di resistenza ma di rilancio delle lotte.
  • Questo spazio deve rimanere attivo perché continui ad essere uno strumento solidaristico e di lotta politica per tutti quelli che preferiscono, ad un mondo dominato dal denaro, un duro conflitto sociale per i diritti fondamentali per tutti.

 

  1. L’AMP nasce nel percorso politico della Assemblea Permanente per i Diritti Negati, risposta alla ascesa elettorale della destra razzista a Milano nel 1993-1994. In questi anni, oltre alla assistenza sanitaria di base per chi non ne ha diritto, al consultorio donne demedicalizzato, all’antipsichiatria ci siamo occupati di controinformazione e lotta sul diritto alla salute e sui diritti dei migranti. Oggi, una sentenza del tribunale ci condanna allo sfratto ed al pagamento di oltre 14.000 euro di “danni” al proprietario, che ha comprato per poche lire allo scopo di aprire un negozio.
  2. Nella situazione culturale attuale, al concetto di “diritto alla cura e alla prevenzione” si è sostituita la pura mercificazione. Il progressivo snaturamento del Sistema Sanitario Nazionale passa attraverso tagli dei servizi e aumento dei costi a carico del malato. Il diritto alla salute non è l´unico sotto attacco. Stanno venendo a mancare diritti che si davano per acquisiti sul fronte abitativo, nei posti di lavoro, nell’istruzione ed in tutti i servizi in generale.
  3. Di fronte a tutto ciò, le classi dominanti mettono in campo la strategia securitaria che fomenta la paura per il diverso (straniero o deviante) distraendo dall’impoverimento e dello sfascio dello stato sociale. Questo è l´utilizzo politico del razzismo, con la sponda istituzionale delle leggi razziste, dell’esercito nelle strade e delle violenze razziali dei fascisti in divisa, con la sponda politica della “comprensione” del centro-sinistra verso “l´allarme sicurezza” (orchestrato ad arte dai servi mediatici del potere), con la sponda sociale dei “bravi cittadini” che incendiano i campi rom e uccidono a sprangate.
  4. In questo contesto l´attività dell´AMP rappresenta una provocazione unica: attraverso la pratica della solidarietà e del mutuo soccorso avvicina gli sfruttati indipendentemente dal colore della pelle, dalla cultura, dalla presenza o meno di un credo religioso. Non è casuale la localizzazione della nostra esperienza in una casa occupata, né la solidarietà portata agli occupanti Rom di via Adda, né gli interventi nelle scuole di italiano. Abbiamo rappresentato uno strumento e uno stimolo alla lotta per i diritti di tutti.
  5. Per tutti questi motivi non abbiamo alcuna intenzione di chiudere una esperienza lunga 14 anni in un quartiere caratterizzato da una crescente presenza di popolazione immigrata, proprio per questo nel mirino delle politiche securitarie e pattugliato dall´esercito. Un quartiere che richiede la nostra presenza per contrastare una cultura xenofoba che sta minando la dignità dell´esistenza della popolazione.
  6. L’esperienza dell’AMP non può chiudere ora visto che la situazione si è evoluta in modo ben peggiore di quella che analizzammo 15 anni fa. In una città che si è fatta rinchiudere in spazi politici sempre più angusti, in cui il dibattito culturale è spesso desolante, abbiamo la necessità assoluta di riprendere in mano istanze di libertà e giustizia sociale per rilanciare una politica di difesa ed estensione dei diritti per tutti. Mantenere in vita l’AMP è un atto concreto di resistenza ma anche di rilancio contro il razzismo e l’erosione dei diritti.

 

VI CHIEDIAMO DI PARTECIPARE ALLA DIFESA DELLA NOSTRA ESPERIENZA

ASSEMBLEA GENERALE IL GIORNO 20/11/2008 ALLE ORE 21.00 PRESSO USI (Viale Bligny 22)

PRESIDIO ANTISFRATTO IL 25/11/2008 DALLE ORE 6.00, DAVANTI ALLA SEDE DELL’AMP (Via dei Transiti 28).

 

Ambulatorio Medico Popolare

 

per informazioni: 02-26827343 lunedì e giovedì pomeriggio;

e-mail: ambulatorio.popolare@inventati.org

sito web: www.ambulatoriopopolare.org


Storia dell’AMP

L’AMBULATORIO MEDICO POPOLARE R-ESISTE DAL 1994

 

La salute è un diritto fondamentale ma è anche un diritto negato, non solo alle straniere e agli stranieri: da questo nasce il progetto AMP.

 

A gennaio 2013 dopo una lunghissima trattativa e dopo aver resistito per 4 anni ai tentativi di sgombero, otteniamo un accordo per il ersamento di una indennità di occupazione ai proprietari, che avevano acquistato nel 2003 spazi occupati dal 1994 e riadattati ad uso sociale. Qui di seguito la storia nel dettaglio: se vuoi saperne di più, scrivici o contattaci.

– Giugno 1993: l’Assemblea Permanente riunita al teatro dell’Elfo lancia la battaglia per i diritti negati. Nasce un corposo gruppo di lavoro (sindacati di base, centri sociali, collettivi, singoli compagni e compagne, medici, infermieri ed infermiere) che comincia ad elaborare un progetto di Ambulatorio Popolare e rimette a nuovo alcuni locali nella Casa Occupata di Via dei Transiti 28, a Milano.

– Giugno 1994: dopo un anno di studio, confronto e discussione, con il sostegno di un centinaio di tesserati, apre l’Ambulatorio Medico Popolare, Da allora ad oggi offre a chiunque visite mediche gratuite e informazioni sui diritti dei migranti e sul diritto alla salute per tutti.

– Settembre 1994: apre il Consultorio Autogestito, che al percorso medico tipico dei consultori pubblici, preferisce un dialogo tra esperienze e saperi di donne in cui ciascuna valuta quali siano le risposte adatte a lei e a lei sola. Senza delega ai medici, perchè sessualità, maternità, contraccezione non sono patologie, e la cultura che le vuole medicalizzate è privazione di spazi di libertà. La prima battaglia riguarda il diritto alla maternità responsabile anche per le straniere.

– 1995: nasce il Telefono Viola, spazio di ascolto rivolto a persone con disagio sociale ed esistenziale per le quali le uniche risposte sembrano essere i ricoveri ospedalieri coatti (TSO), la somministrazione forzata di psicofarmaci, i maltrattamenti, le violazioni della legge 180 ecc. Nel 1996 apre un centralino contro gli abusi psichiatrici, come i Telefoni Viola di Roma, Bologna, Catania, Napoli, Genova, cui si possono rivolgere tutte le persone che subiscono o rischino di subire abusi.

– 1995 L’AMP promuove, con il Naga, Medicina Democratica, la Caritas e Camminare Insieme, una legge di iniziativa popolare per l’accesso alle strutture sanitarie anche a stranieri e straniere irregolari.

– 1996: L’esito, parziale e ben lontano dalle intenzioni, è stata la “concessione” di alcuni limitati diritti alla cura recepiti dal decreto Dini, poi travasati nella legge Turco Napolitano (ed ora nella Bossi Fini).

– 1997: La sanatoria prima e la legge Turco Napolitano poi permettono a molti immigrati e immigrate un maggiore accesso alle strutture sanitarie, ma i “clandestini” saranno destinati a riempire i campi di detenzione. La battaglia contro questa infamia vede l’AMP “in rete” con i centri sociali e altre strutture dell’associazionismo nelle manifestazioni che portano alla chiusura del primo centro di via Corelli.

– 1998: In Lombardia viene approvata la legge sanitaria regionale Borsani: non più tasse per un bene collettivo ma assicurazioni private per comprare prestazioni sanitarie dal migliore offerente. L’Amp tenta un percorso di controinformazione e denuncia contro la pretesa “libertà di scelta” sbandierata dai fascisti Borsani e Formigoni, che è un inganno tanto quanto la dequalificazione del servizio pubblico è una strategia pianificata per favorire gli affari di strutture ed assicurazioni private.

– 1999: L’AMP sostiene i nomadi sgomberati da via De Castiglia nell’occupazione di Via Maroncelli, comune tra italiani ed immigrati, italiane ed immigrate.

– 2000: con la Carovana dei diritti sta a fianco degli immigrati e delle immigrate di Brescia, Roma e Milano in lotta per un permesso di soggiorno atteso da oltre 18 mesi.

– 2001: la legge della destra Bossi Fini conferma, esattamente come quella di sinistra Turco Napolitano, che le persone non hanno diritto alla libera circolazione; immigrati ed immigrate pagano a peso d’oro i contratti di lavoro cui è legata la loro permanenza in Italia.

– 2002: La truffa della sanatoria si traduce in un maxicondono per i datori di lavoro e una schedatura di massa per le persone immigrate. L’AMP entra in rete con il Naga, la Filef, l’Arci, il Todo Cambia, Apolidia e moltissimi altri per costruire un Osservatorio permanente per i diritti negati, sulla sanatoria ma non solo.

– 2003: In collaborazione con le scuole di italiano del Todo Cambia, Le Mille, Alfabeti, LISA del Centro sociale Vittoria, con l’associazione Anticorpi e l’ARCI di Arcore realizziamo numerosi incontri di informazione sui diritti sanitari rivolti agli immigrati e alle immigrate, con l’intento di aumentare la consapevolezza dei diritti. Un gruppo di medici collaboratori dell’AMP realizza autonomamente interventi sanitari all’interno del campi nomadi di via Triboniano

– 2004: l’AMP cerca di sostenere attivamente l’esperienza della casa occupata in Via Adda, ancora una volta comune tra italiani ed immigrati, italiane ed immigrate, con incontri informativi sulla salute delle donne.

Nel 2004 l’ Ambulatorio è stato citato in giudizio dal nuovo proprietario dell’immobile, Ciro Bigoni, con l’accusa di utilizzare gli spazi per esercitare abusivamente la professione medica e per vendere farmaci scaduti; vinta questa prima causa legale l’Amp si trova ora una richiesta di risarcimento danni per 40.000 euro e una intimazione alla liberazione immediata dei locali.

– 2007: l’Ambulatorio ha partecipato all’iniziativa “Città di Città” – ed è stato selezionato tra i migliori progetti pervenuti – indetta dalla provincia di Milano per poter dare uno spazio per farsi conoscere alle realtà che propongono progetti per lo sviluppo del territorio.

– febbraio 2008:  il tribunale di milano  la da’  vinta al proprietario dell’immobile in cui ha sede l’AMP: la sentenza ci condanna al rilascio dell’immobile entro il 15 luglio e al pagamento di oltre 14.000 euro tra danni e spese legali.

– novembre 2008  l’ambulatorio non “ottempera” ma rilancia: riapre la “consultoria” per le donne

– 25 novembre 2008 ad attendere l’ufficiale giudiziario e l’eventuale intervento della forza pubblica un presidio molto partecipato che ha , evidentemente, dissuaso l’avvocato di controparte che non si è presentato.

– 27 gennaio 2009, Giornata della Memoria: presidio contro lo sgombero, sempre con richiesta di forza pubblica. L’ambulatorio ha organizzato una serie di lezioni sul tema della giornata della memoria, la presenza e il sostegno da parte del quartiere e della città sono stati considerevoli e anche stavolta ci è stato rilasciato un rinvio per il 22 di aprile. Per tale occasione, la neocostituita “Accademia dello sgombero” prepara altre lezioni stavolta sul tema del rovescismo-revisionismo storico, in concomitanza con la vicinissima data del 25 aprile.

2009 – 2013 presidi difensivi praticamente tutti i mesi, partecipati da decine di compagni e compagne, con il contributo di tutti gli spazi occupati di Milano e della Lombardia, ci consentono di resistere e portare avanti una trattativa con la proprietà per ottenere un accordo, firmato il 12/12/2012 secondo il quale AMP pagherà un’indennità di occupazione di € 150,00 (centocinquanta/00) per 4 anni a partire dal gennaio 2013.

Per una associazione in cui nessuno dei trenta volontari e volontarie riceve o chiede un centesimo dal 1994, si tratta di un impegno economico notevole, tuttavia riteniamo che il valore politico e la valenza sociale della nostra azione sul territorio possano essere in questo modo salvaguardati e valorizzati.

L’AMP continuerà la sua attività: vogliamo continuare testardamente la nostra campagna per il riconoscimento dell’accesso alla medicina di base agli stranieri senza permesso di soggiorno, e le battaglie perché sia garantito il diritto alla salute per tutti e tutte.

La chiusura di servizi e i tagli continui stanno infatti peggiorando ancora la sanità per tutti, migranti e autoctoni, colpendo anche pesantemente i lavoratori e le lavoratrici dei tanti, troppi ospedali in lotta contro i licenziamenti e le ristrutturazioni in una regione in cui i peggio corrotti e corruttori hanno imperversato impuniti per decenni.

Lo ricordiamo a tutti: noi, con la nostra attività di assistenza sanitaria gratuita (oltre 5000 pazienti, 25 visite a settimana) sopperiamo a carenze istituzionali gravissime, carenze di chi dovrebbe garantire assistenza, la ASL, di chi dovrebbe controllare, come il Comune, e di chi gestisce un bene pubblico per interessi privati: ci riferiamo ovviamente alla Regione Lombardia travolta dagli scandali Maugeri-Daccò-Niccoli Cristiani-Formigoni e compagnia rubante.

L’Amp è una risorsa, esattamente come sono risorse cittadine da difendere e sostenere tutte le altre realtà occupate di questa città, alle quali chiediamo di costruire un ragionamento comune di difesa degli spazi di libertà ed autogestione di cui questa città grigia e triste ha bisogno come l’aria.

 

RINGRAZIAMO TUTTI QUELLI CHE IN QUESTI ANNI HANNO CREDUTO E SOSTENUTO LE NOSTRE CAMPAGNE POLITICHE E CI HANNO PERMESSO – E CI PERMETTERANNO – CON LA LORO SOLIDARIETÀ E PRESENZA DI CONTINUARE AD ESSERCI

 

Solidarietà a tutti gli spazi occupati

 

AMP