VOGLIAMO TUTTO! #3 Casa

Poter abitare in un alloggio confortevole, provvisto delle comodità di base, è fondamentale per vivere in salute.
Spesso vediamo che, in contesti abitativi sovraffollati o con difficile accesso alle forniture, le malattie si sviluppano e si propagano più facilmente. Per ritenere un alloggio salubre, non è sufficiente l’allaccio alle utenze: è necessario anche accesso all’acqua calda, uno spazio per cucinare, la possibilità di conservare gli alimenti e un letto dignitoso.
A Milano moltissimi alloggi, sia pubblici che privati, versano in pessime condizioni per la noncuranza e la volontà speculativa dei proprietari o degli enti gestori, esponendo chi ci vive, senza avere altre possibilità abitative, a un rischio maggiore di contrarre malattie. In questi casi, l’assistenza medica non basta a intervenire sulle condizioni di salute della persona: è inutile imbottire di farmaci per i reumatismi chi vive in un sottoscala con infiltrazioni di umidità.
In questi anni abbiamo visto come le politiche abitative attuate in città hanno portato sempre più persone a fare i conti, per necessità economica, con tutto questo. Ricordiamo tra tutti il Piano Casa attuato dal governo Renzi (decreto Renzi-Lupi) che impedisce agli occupanti l’allaccio alle utenze e una regolare residenza, senza la quale è impossibile, tra le altre cose, richiedere il medico di base. Da un lato, queste persone vengono messe in condizioni di ammalarsi più facilmente, dall’altro vengono limitate nella loro possibilità di accedere alle cure.
Questo senza voler considerare il risvolto psicologico del rapporto tra casa e salute, che ha a sua volta ripercussioni sul benessere fisico: senz’altro si vive meglio tranquilli e al caldo, che precari e al freddo.
Per approcciare il tema della salute in modo ampio ed efficace, è fondamentale rivedere le politiche abitative dalle basi: è impensabile avere una popolazione sana, se una sempre più larga parte di essa vive in luoghi non salubri. Una politica volta ad alleggerire la pressione sul SSN dovrebbe puntare a garantire l’accesso universale a un alloggio salutare, indipendentemente dal reddito.