archivio rassegna stampa

MINACCIATA DENUNCIA AL MEDICO AMP CHE CURA L’IMMIGRATO OCCUPARE DELLA TORRE DI VIA IMBONATI

– DICHIARAZIONE DEL MINISTRO FAZIO ADNKRONOS 29 NOVEMBRE 2010

http://www.iltempo.it/adnkronos/?q=YToxOntzOjEyOiJ4bWxfZmlsZW5hbWUiO3M6MjE6IkFETjIwMTAxMTI5MTcyMzM2LnhtbCI7fQ==

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

http://parlamento.openpolis.it/singolo_atto/62251

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=32611&stile=6&highLight=1

http://nuovo.camera.it/417?idSeduta=404&resoconto=bt13&param=n4-09799

SOLIDARIETA’

CGIL LOMBARDIA

http://www.fp.cgil.lombardia.it/news.asp?id=1343

www.fpcgil.it/flex/cm/pages/…/BLOB%3AID%3D16032

http://www.fp.cgil.lombardia.it/userfiles/file/medici/2010/101130-fpcgil-medici-milano-com-crosignani.pdf

BLOG

http://www.zic.it/milano-medico-cura-migrante-sceso-dalla-torre-rischia-la-denuncia/

http://boccaccio.noblogs.org/post/2010/11/30/via-imbonati-sul-medico-denunciato/

http://www.precaria.org/solidarieta-al-medico-dellamp.html

http://saudade-che.livejournal.com/211560.html

http://noblogo.livejournal.com/182383.html

http://noblogo.livejournal.com/183157.html

http://batchiara.tumblr.com/post/1729084739/in-difesa-di-andrea-crosignani-il-medico-che

http://internationalworkersassociation.blogspot.com/2010/11/un-ospedale-che-non-sia-una-galera.html

http://www.stoprazzismo.it/?page_id=115

http://www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S&Art=10235&Cat=1&I=immagini/Foto%20G-K/ippocrate_int.gif&IdTipo=0&TitoloBlocco=Politica&Codi_Cate_Arti=27&Page=1

https://infosannio.wordpress.com/2010/12/02/la-deriva-xenofoba-di-codici-assurdi-e-provvedimenti-antidemocratici/

http://svegliamocidallanestesia.blogspot.com/2010/12/sanita-alternata.html

http://www.ctr.it/pdf_news.php?id=1400&table=news

http://adnkronos.com/IGN/Daily_Life/Benessere/Sanita-Fazio-su-caso-clandestino-Milano-curare-tutti-e-dovere-medici_311330181481.html

– CLANDESTINO 29 NOVEMBRE 2010

http://www.rassegna.it/articoli/2010/11/29/69155/cura-un-immigrato-medico-rischia-denuncia

– IL PANE E LE ROSE 30 NOVEMBRE 2010

http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o22670:e1

–  IL GIORNALE 30 NOVEMBRE 2010

http://www.ilgiornale.it/milano/in_fuga_torre_la_polizia_indaga__e_finisce_sotto_tiro/30-11-2010/articolo-id=490444-page=0-comments=1

– RASSEGNA. IT 29 NOVEMBRE 2010

http://www.rassegna.it/articoli/2010/11/29/69155/cura-un-immigrato-medico-rischia-denuncia

 – REPUBBLICA 29 NOVEMBRE 2010

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/11/29/news/i_due_immigrati_dettano_le_condizioni_gi_dalla_torre_ma_niente_espulsione-9661223/

 – ITALIA RAZZISMO 29 NOVEMBRE 2010

http://www.italiarazzismo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1245:29-novembre-2010&catid=54:rassegna-stampa&Itemid=70

 – QUADERNI SOCIALISTI 29 NOVEMBRE 2010

http://quadernisocialisti.wordpress.com/2010/11/29/milano-la-polizia-indaga-sul-medico/

 – SU FACEBOOK 28 NOVEMBRE 2010

http://www.facebook.com/note.php?note_id=468571754153

– DIRITTI GLIBALI 29 NOVEMBRE 2010

http://www.dirittiglobali.it/component/content/article/23-immigrati-a-rifugiati/7066–milano-medico-cura-un-clandestino-rischia-laaccusa-di-favoreggiamento-.html

– VIRGILIO 29 NOVEMBRE 2010

http://san-paolo.virgilio.it/notizielocali/Il-soccorso-sulla-torre-Un-trucco-per-far-fuggire-uno-dei-clandestini-27224360.html

– CORRIERE DELLA SERA 28 NOVEMBRE 2010

http://archiviostorico.corriere.it/2010/novembre/28/Malore_sulla_torre_della_protesta_co_7_101128021.shtml

-. DEA PRESS 29 NOVEMBRE 2010

http://www.deapress.com/opinioni-e-commenti/milano-cura-un-immigrato-e-la-questura-lo-denuncia

– CTR 30 NOVEMBRE 2010

http://www.ctr.it/stampa_news.php?id=1400&table=news

 – REDATTORE SOCIALE 30 NOVEMBRE 2010

http://www.redattoresociale.it/DettaglioNotizie.aspx?idNews=331430

 – INTEGRAZIONE RASSEGNA STAMPA 29 NOVEMBRE 2010

http://www.sigo.it/Documenti/RassegnaStampaSito/2010/Novembre10/Integrazionerassegnastampa_29112010.pdf

 – LA SESTINA 30 NOVEMBRE 2010

http://www.lasestina.unimi.it/lasestina/posts/torre-di-via-imbonati-i-migranti-vogliono-scendere-ma-chiedono-garanzie/

 – CITTA’ NUOVA 3 DICEMBRE 2010

http://www.cittanuova.it/contenuto.php?TipoContenuto=web&idContenuto=29686

 – TERRELIBERE 3 DICEMBRE 2010

http://terrelibere.blogspot.com/2010/12/giu-dalla-torre-abdelrajat-e-nel-cie-di.html

– LIQUIDA

http://www.liquida.it/andrea-crosignani/

– INFORMARE PER RESISTERE 3 DICEMBRE 2010

http://informarexresistere.fr/a-sanita-alterna-medico-di-emergency-cura-immigrato-sulla-torre-la-questura-di-milano-e-favoreggiamento.html

– C6 TV 1 DICEMBRE 2010

http://www.c6.tv/video/10898-cura-immigrato-della-torre-di-via-imbonati-rischia-indagine-lordine-dei-medici-ha-fatto-il-suo-dovere

 – NUOVA RESISTENZA 30 NOVEMBRE 2010

http://www.nuovaresistenza.org/2010/12/04/il-medico-accusato-di-favoreggiamento-%E2%80%9Cho-fatto-solo-il-mio-dovere%E2%80%9D-migranti-torino/

SU VIA DEI TRANSITI 28

1 – Fast Press International 2 MARZO 2010

http://fpinews.com/notizia.html?id=155

2 – Il Ponte – Nerviano FEBBRAIO 2010

http://www.ilponte.it/newsfebbraio.html

3 – Umanità nova 15 FEBBRAIO 2010

http://www.umanitanova.org/node/15122

4 – ne dice male 21 FEBBRAIO 2010

http://eleonoraemme.blogspot.com/2010/02/terrorismi.html

5 – blog su My Space 19 FEBBRAIO 2010 http://blogs.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog.view&friendId=517264899&blogId=529623443

6 – Il Giornale 10 MARZO 2010

http://www.ilgiornale.it/milano/via_padova_blitz_56_quasi_cento_multe/10-03-2010/articolo-id=428348-page=0-comments=1

7 – IL GIORNALE 24 OTTOBRE 2010

http://www.ilgiornale.it/milano/ecco_tutti_palazzi_che_si_sono_presi_compagni/24-10-2010/articolo-id=482303-page=0-comments=1

8 – Repubblica Milano 22 OTTOBRE 2010

http://milano.repubblica.it/dettaglio-news/milano-12:37/2684

9 – LIBERO 6 NOVEMBRE 2010

http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=526150ù

SEZIONE NOTIZIE DA SEGNALARE

1 – Clandestini espellibili anche se con figli minori a scuola – ANSA 11 MARZO 2010

http://ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/03/11/visualizza_new.html_1732155750.html

2 – Telecamere – IL GIORNALE 23 FEBBRAIO 2010

http://www.ilgiornale.it/milano/otto_milioni_installare_nuove_telecamere/23-02-2010/articolo-id=424337-page=0-comments=1

3 – Dibattito telecamere forum Corriere della Sera 24 febbraio 2010

http://forum.milano.corriere.it/milano/24-02-2010/nuovi-investimenti-in-telecamere-1487703.html

4 – I preti contro le telecamere IL GIORNO 11 GENNAIO 2010

https://ambulatoriopopolare.noblogs.org/files/2010/03/P8KJE.tif_.pdf

5 – telecamere da israele CORRIERE DELLA SERA 23 GENNAIO 2010

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_febbraio_22/telecamere-investimento-nove-milioni-1602518240276.shtml

6 – SANATORIA TRUFFA REPUBBLICA 3 APRILE 2010

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/04/news/l_ultima_beffa_agli_immigrati_spunta_la_sanatoria_trappola-2499728/

7 – I LEGHISTI IN VIA DEI TRANSITI CORRIERE DELLA SERA 14 MARZO 2010

http://archiviostorico.corriere.it/2010/marzo/14/Via_Padova_Carroccio_apre_una_co_7_100314022.shtml

SEZIONE INIZIATIVE

1 – PRESIDIO ANTISFRATTO INDYMEDIA 25 NOVEMBRE 2010

http://italy2.copyleft.no/node/33728

2 – E NOI PAGHIAMO: I COSTI DELLA SICUREZZA 27 NOVEMBRE 2010

http://www.milanox.eu/e-noi-paghiamo/

Via Padova: facciamo i conti

chiediamo il conto riguardo ai soldi spesi per inutili pattugliamenti; che costi hanno avuto? e che costi avranno se si vorrà inasprire il sistema puntando sulla macchina repressiva? Cosa invece avremmo potuto fare con tutti questi soldi?

Si sarebbero potuti usare per i servizi che non ci sono, per la vivibilità della zona, per il sostegno a chi è in difficoltà.
In via Padova, come nelle altre periferie -e non- di Milano, si affossa e si scoraggia tutto ciò che contribuisce a migliorare l’esistenza di
tutti: le scuole in cui i bambini e le bambine di tutte le nazionalità imparano  a convivere vedono i fondi progressivamente sparire, progetti di mediazione culturale che non vengono rifinanziati, scuole serali per lavoratori chiuse, realtà come l’Ambulatorio Medico Popolare, le scuole di italiano, gli spazi autogestiti criminalizzati e minacciati di sgombero, spazi comunali sedi storiche di circoli e associazioni venduti al miglior offerente.
La politica che rende impossibile agli stranieri che lavorano di mettersi in regola (eh si, la legge Bossi Fini produce irregolari) ha fallito in tutta Italia e a Milano il Comune non fa nulla: le attività che promuovono integrazione, comunicazione, dialogo, sostegno e aiuto sono affidate interamente alla volontà e all’impegno di associazioni e gruppi che con caparbietà e senza un finanziamento continuano ad impegnarsi sul territorio.
Anche grazie a queste realtà via Padova è un quartiere VIVO, noi continuiamo a pensarlo e continueremo a lottare perchè così rimanga e perchè non diventi un ghetto militarizzato in cui muore ogni possibile futuro.
Voi avete fallito. E noi non siamo piu’ disposte/i a pagare il vostro conto.

Ambulatorio Medico Popolare
telefono viola di milano

Joy ed Hellen non devono tornare dai loro aguzzini! Mobilitiamoci il 12 febbraio a Como

La data della scarcerazione per Joy e le altre si avvicina – il 12 febbraio prossimo – ma nel frattempo un evento tragico rende evidente il rischio che le ragazze corrono: venire di nuovo rinchiuse in un Cie.
A portare alla luce questo rischio è il suicidio di uno dei migranti condannati in quel processo, Mohammed El Abouby, nel carcere di San Vittore. Mohammed si è suicidato in carcere con il gas dopo avere saputo che sarebbe stato nuovamente deportato nel Cie milanese dopo la scarcerazione, il 12 febbraio, e questo l’ha spinto a farla finita (http://noinonsiamocomplici.noblogs.org/post/2010/01/18/vittime-della-violenza-di-stato).
L’intrappolamento nel meccanismo Cie-carcere-Cie è, infatti, uno degli aspetti del razzismo di Stato che moltiplicherà le vittime della violenza sancita per legge.

Ci chiediamo cosa potrebbe succedere se Joy ed Hellen all’indomani della scarcerazione, il prossimo 12 febbraio, verranno portate in qualunque Cie d’Italia. Se tornano in quello di Milano ritrovano Vittorio Addesso & C.; se vengono mandate in un altro Cie, si troveranno davanti altri gestori dell’ordine, colleghi loro, che sanno chi sono le ragazze e che coraggio hanno avuto… E allora cosa potrebbe accadere?
Nasce, così, la campagna “Ribellarci è giusto”, a sostegno di Joy e delle sue compagne (http://noinonsiamocomplici.noblogs.org/post/2010/02/05/ribellarci-giusto.-campagna-per-joy-ed-hellen).

Ma le contromosse della connivenza istituzionale con Vittorio Addesso riservano ulteriori sorprese…
Ad una settimana dalla scarcerazione, il 5 febbraio scorso, l’avvocato di Joy si presenta al carcere di Como con una mediatrice nigeriana per un colloquio con la sua assistita e gli vien detto che Joy lo ha revocato e al suo posto ha nominato un’avvocata d’ufficio (http://noinonsiamocomplici.noblogs.org/post/2010/02/06/chi-vuole-imporre-a-joy-il-silenzio).
Quando gli avvocati, alcuni giorni dopo, si recano alla cancelleria e all’ordine – dove vengono depositate le nomine e le revoche provenienti dal carcere – scoprono che lì non v’è traccia di nulla. Eppure la prassi vorrebbe che, una volta avvenuta la nomina o la revoca, il carcere immediatamente comunicasse con un fax alla cancelleria e all’ordine degli avvocati del tribunale di Milano i cambiamenti.
Gli avvocati intimano, con un fax, al carcere di Como di inviare la copia del documento di revoca della nomina fatto da Joy. La cosa più grave è che, per questa “anomalia”, Joy si trova senza un avvocato, almeno finchè non comparirà quel documento ufficiale che da Como fa stranamente tanta fatica ad arrivare (http://noinonsiamocomplici.noblogs.org/post/2010/02/08/a-che-gioco-stanno-giocando-sulla-pelle-di-joy).

Cosa sia accaduto davvero non è semplice capirlo, ma una cosa è certa: qualcuno ha molto interesse ad insabbiare tutta questa vicenda e, per fare ciò, sta cercando di isolare in tutti i modi Joy e le altre da chi ha espresso loro, fattivamente, solidarietà in questi mesi.
Per questo la nostra solidarietà deve continuare a tradursi in concretezza: non possiamo permettere che Joy ed Hellen tornino nelle mani dei loro aguzzini (http://noinonsiamocomplici.noblogs.org/post/2010/01/22/joy-ed-hellen-non-devono-tornare-nelle-mani-degli-aguzzini).
A fronte di tutti i discorsi ipocriti e razzisti di politici e mass-media sulla violenza contro le donne, negli scorsi mesi in diverse città ci siamo mobilitate per  denunciare gli abusi e le violenze contro le immigrate e gli immigrati nei Cie (http://noinonsiamocomplici.noblogs.org/post/2009/11/11/25-novembre). A Milano il presidio organizzato il 25 novembre da un gruppo di compagne ha subito tre violente cariche della polizia. Nonostante fosse stato organizzato in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, le forze dell’ordine non volevano che venissero denunciati gli stupri nei Centri di identificazione ed espulsione ad opera dei loro colleghi in divisa (http://noinonsiamocomplici.noblogs.org/post/2009/11/26/pane-al-pane-nei-cie-la-polizia-stupra).

Col pretesto della “sicurezza”, le donne migranti vengono rinchiuse in lager in cui ricatti e abusi sessuali sono all’ordine del giorno.
Col pretesto della “sicurezza” in Italia stanno verificandosi, nel silenzio generalizzato, abusi degni d’un regime fascista.
Chi non intende essere complice di questo sistema basato sullo stupro e la violenza deve impedire che Joy ed Hellen vengano rimesse nelle mani dei loro aguzzini.

Appuntamento il 12 febbraio alle 6.30 di mattina davanti alla stazione di Albate Camerlata Fs.
Dalle ore 7 in poi davanti al carcere di Como – in via Bassone 11 – per aspettare Joy!

Per info: 327 2029720

Per ascoltare l’intervista e l’appello: http://www.radiocane.info/cronache-dal-fronte/guerra-alla-guerra/973-ribellarci-e-giusto.html

Per tutti gli aggiornamenti: http://noinonsiamocomplici.noblogs.org/

Torture al Cpt di Lecce Regina Pacis, a rischio il processo a don Lodeserto

Stiamo parlando di una “vecchia” e brutta storia denunciata per la prima volta anche in ” Mare nostrum ” (un film inchiesta del 2003 che nessuna tivù, neppure la “mia” Rai, ha mai mandato in onda integralmente). I fatti: un Cpt fondato e retto dalla Curia salentina in provincia di Lecce, il “Regina pacis”, dove un prete dal nome inquietante (don Cesare Lodeserto) seviziò e torturò insieme ad otto carabinieri e ad un manipolo di aiutanti a libro paga della fondazione ecclesiale leccese, un gruppo di magrebini internati nel Cpt. La loro colpa era quella di chiedere perchè stavano rinchiusi da settimane dentro a quel luogo di pena e violenza e di cercare di scappare. Per questo furono picchiati, umiliati e torturati. Dopo averli pestati, ai nostri migranti musulmani in quel di San Foca, fecero ingoiare con l’aiuto dei manganelli di ordinanza pezzi di carne di maiale crudo in sprezzo alla loro religione. Li lasciarono per ore nudi all’addiaccio passando ogni tanto per regalargli qualche calcio, qualche sputo o altre diavolerie del genere. Così accoglievano i migranti in fuga da guerre e carestie alla “Casa Regina pacis”. Da quel Cpt infatti passarono negli anni, tra plausi e applausi e costruendo su quel luogo un ” eroico modello di accoglienza” poi esportato nella allora neonata Bossi-Fini. Ma la verità prima o poi viene a galla. E anche in quel caso al verminaio propagandato come “albergo a 5 stelle” fu tolto il coperchio anche grazie alla battaglia degli stessi magrebini torturati, di qualche avvocato e di un gruppo eterogeneo di cittadini leccesi che avevano a cuore il rispetti dei diritti umani e civili degli immigrati. Si aprì un processo, poi due, tre, quattro, anche su altri fatti che andavano dal sequestro di persona alla truffa. Il prete capobastone finì pure in galera per qualche settimana. Ma prima del carcere, per oltre un anno, il Cpt prima di essere chiuso continuò ad “accogliere” e incassare rette e finanziamenti di ogni genere. Quasi nessun giornale e nessuna televisione aveva mai dato spazio prima di allora allo scandalo, già pubblico, e su cui erano state presentate tra Camera e Senato decine e decine di interrogazioni parlamentari. Addirittura, per evitare che altri giornalisti impiccioni potessero scovare altre storiacce simili in altri Cpt italiani, l’allora ministro degli Interni Pisanu impedì ai giornalisti l’accesso in qualsiasi Guantanamo italiana: una vera e propria censura preventiva di governo all’informazione. Anche in questo caso quasi nessuno si lamentò, compreso l’ordine nazionale dei giornalisti. Ma questa è un’altra storia. Quello che ci interessa ora, invece, è l’epilogo del “caso Regina pacis”. Dopo circa tre anni arrivò il verdetto di primo grado. E dato che in Italia non esiste il reato di tortura, la condanna sancì “gravi violenze con sevizie e crudeltà ” per il prete e gli altri aguzzini di turno. Condanna lieve lieve per la gravità dei reati contestati (un anno e tre mesi), ma comunque condanna. Ora che il don Lodeserto fa “opere di bene” in Moldavia che nessuno controlla e che hanno ancora il sostegno della Curia di Lecce e persino finanziamenti pubblici (nonostante il prete capobastone si sia guadagnato sul campo anche l’interdizione ai pubblici uffici), il processo giace in Corte d’ Appello a Lecce. Una ennesima udienza dopo una serie corposa di rinvii sarà il 22 ottobre. Ma a tutto ciò c’è una spiegazione. Se questi continueranno ad essere i tempi della giustizia, in questo caso giustizia non si farà perchè il processo cadrà in prescrizione. Cancellato, come se nulla fosse successo. E allora questo appello va ai cittadini onesti e rispettosi dei diritti umani e della nostra Costituzione, leccesi, pugliesi, italiani. E a quei parlamentari o rappresentanti delle istituzioni, da Russo Spena a Nichi Vendola, da Dalla Chiesa a Beppe Giulietti e tanti altri, che ai tempi si impegnarono per fare chiarezza e ottenere giustizia. Chiediamo a tutti loro, anche in tempi così difficili per la nostra democrazia, la libertà di stampa e soprattutto per il rispetto dei diritti dell’uomo, se possiamo permettere che tutto ciò accada nel silenzio e nell’oblio generale.

 
 
 

Dieci! Cento! Mille Ambulatori!

L’Ambulatorio Medico Popolare vive da 15 anni grazie alle energie delle volontarie e dei volontari che lo hanno pensato, realizzato e costruito insieme. Vive inoltre grazie al sostegno di tutte le persone che hanno manifestato la loro solidarietà al progetto partecipando a presidi, volantinaggi, manifestazioni, organizzando con noi lezioni in piazza, aiutandoci a non lasciare che lo spazio in cui l’Ambulatorio Medico Popolare ha sede ci venisse strappato via.

Nei locali occupati dall’Ambulatorio esistono anche altri tipi di sportelli che lottano su altri fronti e, contemporaneamente, offrono servizi di tutela nei confronti delle persone: il Telefono Viola, che si occupa di antipsichiatria e da anni è impegnato in lotte per proteggere tutte le vittime degli abusi psichiatrici, e la Consultoria, che crea uno spazio di ascolto e confronto per tutte le donne che non vedono la loro identità rispettata negli ospedali milanesi, nella vita quotidiana.

Noi dell’Ambulatorio Medico Popolare vediamo il nostro progetto e tutto un quartiere, se non la città intera, minacciati dallo stato di polizia, che ormai vige seminando terrore tra le popolazioni migranti e chiudendo tutti gli spazi in cui ancora si respirano tracce di libertà.

Ed è per questo che lanciamo due appelli:

  • un appello a ciascun individuo o gruppo che voglia aprire uno sportello legale o di altra natura, affinché venga ad aprirlo nei locali delll’Ambulatorio Medico Popolare;
  • un invito, inoltre, a chiunque desideri creare uno sportello come quello dell’Ambulatorio o, nuovamente, di altro tipo, nei pressi della nostra sede (zona viale Monza – via Padova). Non vediamo l’ora, in tal caso, di offrire tutto il nostro supporto e la nostra esperienza per sostenere un simile progetto e iniziare ad ampliare il nostro raggio di azione, così da gettare le basi per creare una forte rete sul territorio.

Con questo vogliamo dare una risposta alle continue deportazioni effettuate impunemente in via Crespi e dintorni, allo scempio di Bruzzano, alla pressione che viene fatta ogniqualvolta si fa un volantinaggio informativo alla popolazione migrante, alla progressiva riduzione dei diritti di ciascuna persona.

Noi non lasceremo che lo spazio dell’Ambulatorio, della Consultoria e del Telefono Viola venga restituito al grigiore e alla metastasi di questa città.

Unitevi al nostro grido: dieci! Cento! Mille Ambulatori!