Bomba biologica a Santa Giulia

Un mega quartiere residenziale usato per seppellire ogni tipo di rifiuto cancerogeno. Per mesi, di notte i camion hanno seppellito senza sosta sostanze tossiche. Dov’erano le autorità sempre pronte a multare i cittadini per ogni piccola irregolarità? Un milione di metri quadri per un valore speculativo di un miliardo di euro. Il terreno è ora sotto sequestro a seguito di una denuncia dell’Arpa. Due falde acquifere avvelenate con solventi clorurati, mercurio, tricloroetilene. I valori dell’inquinamento sono cento volte superiori ai limiti di legge e possono produrre danni irreparabili alle donne in attesa. Nel quartiere è stato costruito un asilo con 60 bambini, anche il vicino parco Trapezio è contaminato. La società Risanamento, quotata in Borsa, è proprietaria dell’area, il nome più adatto per le bonifiche della ‘Ndrangheta.

Intervista a Gianni Barbacetto

Santa Giulia è la storia di un colossale imbroglio, è una storia di cui si comincia a parlare negli anni 80, quando le fabbriche vengono dismesse, si liberano grandi aree periferiche, alcune a Rogoredo, in realtà questo è il vero nome di Santa Giulia, un quartiere periferico di Milano, anzi paese alla periferia di Milano, un tempo.
Vengono fatte varie ipotesi, proposte, promesse, alla fine invece cosa si realizza dopo alcuni decenni di attesa? Cemento, case, viene dato un bel nome Santa Giulia. Vengono fatti degli spot mirabolanti in cui si dice che qui sorgerà, su questa area sfigata, periferica, proprio fuori Milano, il nuovo quartiere che rinnoverà la maniera di vivere dei fortunati che riusciranno ad andarci a abitare. Ci fanno un po’ di case, ci fanno delle case di lusso, le vendono a caro prezzo, sono in un’area sfigata della periferia milanese, vengono vendute come fossero aree e case preziosissime. I poveretti che ci cascano avranno delle orribili sorprese perché in questa città, in questa Milano che un tempo era la capitale morale d’Italia, si fanno piani urbanistici come quello imbellettato di Rogoredo chiamato Santa Giulia con sotto i piedi arsenico e altri veleni. Si vanno a vendere case di pregio a caro prezzo in luoghi insalubri dove viverci significa avere il rischio di poter contrarre il cancro, per esempio, questa è la storia di Santa Giulia.
Chi sono i protagonisti di questa storia? Un immobiliarista che era riuscito a farla franca ai tempi dei furbetti del quartierino e che si chiama Zunino, che acquista l’area, riesce a farci su questo suo mirabolante progetto meraviglioso di quartiere modello Santa Giulia, dà all’amico Giuseppe Grossi l’incarico di bonificare il terreno, in realtà la bonifica non viene fatta, viene fatta malissimo, vengono lasciati veleni, se non portati addirittura da fuori, veleni inquinantissimi, dall’arsenico in giù e con l’ombra anche che coinvolto nel movimento terra, come succede sempre dove c’è movimento terra nell’area milanese, ci siano anche gli uomini della ‘ndrangheta. Perché sono loro gli specialisti del movimento terra, sono loro i monopolisti del movimento terra, dove c’è da spostare terra ci sono le famiglie, i camion dell’‘ndrangheta e dentro i camion dell’ ‘ndrangheta spesso insieme alla terra buona c’è la terra cattiva, i veleni.
Questa è la storia di Santa Giulia in una città che ormai è spappolata, in una città come Milano in cui fin dentro il palazzo del governo municipale, fin dentro il Municipio, fin dentro il luogo da dove Letizia Moratti credeva di poter governare la città, c’è corruzione, malaffare, persone che si mettono d’accordo per dare le licenze ai night anche in cambio di tangenti, tangenti prese all’uscita del palazzo municipale poco distante, è una città che ha perso la sua anima, che ha perso la sua capacità di fare buona amministrazione, una città profondamente corrotta e in cui ormai si fa fatica anche a indignarsi e si va avanti tranquilli anche sapendo che sotto i piedi di un quartiere venduto a caro prezzo, ci sono veleni, veleni mortali.
Formalmente sulla carta ci sono regole rigorosissime per lo smaltimento dei veleni o anche dei normali materiali inquinanti, gli oli, le pile, i medicinali, questo sulla carta, nella realtà i controlli si possono aggirare, chi fa le cose in piccolo è costretto a seguire i controlli e a fare gran fatica anche solo per buttare via un vecchio televisore, chi invece fa le cose in grande e porta veleni mortali, può farlo tranquillamente, aggirando i controlli, pagando tangenti, dando incarichi agli uomini dell’‘ndrangheta i quali fanno buoni prezzi per forza, perché non smaltiscono secondo le regole e senza che nessuno abbia la possibilità di intervenire.

 

[Fonte: http://www.beppegrillo.it/2010/07/31/bomba_ecologica_a_santa_giulia.html]