Ecco come gli italiani si sentono sempre piu’ in pericolo nonostante il calo della criminalità degli ultimi anni. Ed ecco ancora una volta come l’uso tremendamente fascista dei media deforma la percezione della realtà.
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ROMA – Durante i due anni del governo Prodi (2006 e 2007) i tg hanno raddoppiato lo spazio della cronaca nera. Secondo uno studio del Centro d’ascolto dell’informazione radiotelevisiva (nato da un’iniziativa dei radicali) dal 2003 al 2007, il tempo dedicato ai servizi su delitti, violenze e rapine è raddoppiato (se non triplicato) passando dal 10,4% dei tg del 2003 al 23,7% di quelli del 2007. Dato significativo che potrebbe avere aumentato la percezione di insicurezza da parte degli italiani, e avere avuto un peso alle elezioni politiche del 2008, tesi sostenuta dal centrosinistra in molte occasioni. Come la convinzione che il senso di incertezza e paura sarebbe nato in parte per il battage dei media.
“Adesso arrivano i dati, ma l’abbiamo sempre saputo, Prodi era stato il primo a rendersene conto” commenta Sandra Zampa (Pd) “Purtroppo ce ne siamo accorti a spese degli italiani”. Il tema della sicurezza, e dell’uso che se ne fa, è molto sentito anche oggi: “Paura e insicurezza ci sono”, ha detto il procuratore capo della Repubblica di Torino Giancarlo Caselli a Ercolano, al convegno “L’etica libera la bellezza” “dovrebbero essere sempre mali da curare ma spesso vengono ingigantiti anche dalla carta stampata e da certa politica”.
I numeri dicono che nel 2003 il Tg1 ha dato notizie di cronaca nera per l’11% del suo tempo, il 19,4% nel 2006, il 23% nel 2007. Il Tg2 è passato dal 9,7% del 2003 al 21% del 2006, fino ad arrivare nel 2007, al 25,4%. Il Tg3 è la testata che registra il minore aumento, passando dall’11,5% del 2003 al 18,6% del 2007. Sulle reti Mediaset l’aumento è maggiore: per Studio Aperto, la percentuale è stata pari al 30,2 della durata totale dei tg del 2007, contro il 12,6% del 2003. Il Tg5 è passato dal 10,8% al 25,7%. Il Tg4, malgrado il raddoppio negli ultimi 5 anni, ha avuto l’incremento minore, dal 10,2% del 2003 al 20,9% del 2007.
“Fare una valutazione di natura politica sarebbe sbagliato, bisognerebbe vedere cos’è successo nei diversi anni” spiega il direttore del Tg5 Clemente Mimun. “Prima non era Chicago ora non è Disneyland. La cosa che ha pesato di più, sempre, è stata la situazione economica, per cui l’idea che qualcuno abbia picchiato sulla cronaca per colpire X o Y, lascia il tempo che prova, se non si controlla cos’è accaduto in quegli anni. Esaminando questo bimestre, si è parlato molto di stupri, oggettivamente hanno colpito l’opinione pubblica. Poi se mi chiede: durante il governo Prodi voleva colpire Prodi?, rispondo no”.
“Un buon telegiornale racconta le cose che accadono” replica il direttore del Tg2 Mauro Mazza “ma imputare ai tg il fallimento delle elezioni non è accettabile, le ragioni vanno cercate altrove. Il pubblico di metà giornata è più attento alla cronaca e ne segue gli sviluppi. Alle 20,30 la quota diminuisce”. Mario Giordano, direttore del Giornale, ha guidato Studio Aperto dal 2000 al 2007. “Ricordo la stessa polemica nel 2000, l’epoca delle rapine in villa. Poi c’è stato l’11 settembre. È vero, è aumentata l’attenzione per la cronaca nera, non solo quella che crea insicurezza. I grandi casi – Cogne, Erba, Garlasco – aumentano gli ascolti. Impiegando la nera in chiave politica pro o contro qualcuno si fa solo un pessimo servizio”.
[Fonte: http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/prodi-tv-nera/prodi-tv-nera/prodi-tv-nera.html]