L’Ambulatorio Medico Popolare (AMP) è un’associazione legalmente riconosciuta, autogestita e autofinanziata che ha iniziato la sua attività in difesa del diritto alla salute nel giugno 1994. Trova sede in alcuni spazi della casa occupata in via dei Transiti 28 a Milano, ristrutturati ed attrezzati grazie ad una vasta campagna di sottoscrizione popolare.
In questi anni le attività dell’AMP (clicca qui per scaricare il video sulle attività dell’AMP) hanno affrontato diversi ambiti delle politiche sanitarie: dalla assistenza sanitaria di base gratuita per tutti, con un ambulatorio aperto due pomeriggi alla settimana, all’informazione e alla organizzazione di campagne di lotta sul diritto alla salute.
Le trasformazioni subite negli ultimi anni dal sistema sanitario hanno generato un servizio pubblico che, per far quadrare i conti, risponde alle logiche gestionali prima che alla domanda di salute. Si tratta di un sistema sanitario basato sul rapporto tra il numero di prestazioni effettuate e il profitto di chi le produce. In questo panorama non trovano spazio le politiche di prevenzione e di diritto alla salute e si assiste a un progressivo smantellamento delle strutture ospedaliere pubbliche e poliambulatoriali territoriali, alla riduzione significativa di servizi socio-assistenziali e all’affidamento di queste mansioni a strutture private. Vittima di tale politica sono anche i consultori, caratterizzati un tempo da una presenza territoriale capillare e, fino a pochi anni fa, dall’accesso completamente gratuito.
In questo contesto di impoverimento neoliberista l’Amp rimane un luogo dove praticare un’idea differente di diritto alla salute, coniugando un’attività concreta di intervento sanitario con una battaglia politica più generale di trasformazione sociale. Un luogo in cui la visita medica ha un ruolo di comunicazione e non di pura osservazione, un tentativo di unire un concetto di cura e di prevenzione con la denuncia degli abusi di una sanità permeata di profitti, sempre più inaccessibili per i poveri, sempre più a misura di ricchi e assicurazioni private.
L’Amp si propone come punto di riferimento per la costruzione di un’informazione diversa mirata al reale coinvolgimento dei soggetti, per diventare luogo di auto-organizzazione dei bisogni reali. In quest’ottica, l’ambulatorio ha sempre sostenuto l’acquisizione da parte delle donne di una capacità critica rispetto alle risposte che la medicina propone ai problemi della salute femminile, a partire dalla considerazione che sessualità, maternità e contraccezione non sono patologie e che la cultura che le vuole medicalizzare impone privazione di libertà e di auto-determinazione. Le carenze e le inadempienze istituzionali nei confronti degli immigrati hanno portato col tempo a legare l’attività dell’Amp prevalentemente alle richieste della popolazione migrante. Nonostante ciò non intendiamo caratterizzarci con una attività di generico volontariato, ma intendiamo piuttosto praticare una solidarietà militante affinché il fenomeno migratorio non venga affrontato solo come un problema di pubblica sicurezza. Per questo motivo portiamo avanti battaglie per l’estensione dei diritti e delle garanzie di cittadinanza per tutti, esplicitando fin dal principio l’intenzione di chiudere le attività dell’Amp non appena il diritto alla salute sia realmente garantito a tutti.