Le “sporche frontiere” d’Europa, dai Balcani al Mediterraneo
presentiamo il libro di Duccio Facchini e Luca Rondi domenica 11 giugno alle ore 18 presso l’occupazione di via Fracastoro 8 a Milano
Le “sporche frontiere” d’Europa, dai Balcani al Mediterraneo
presentiamo il libro di Duccio Facchini e Luca Rondi domenica 11 giugno alle ore 18 presso l’occupazione di via Fracastoro 8 a Milano
Finalmente la nostra campagna di crowdfunding è partita!
Vi chiediamo di contribuire e di condividere, in modo da poter offrire ai pazienti, e anche a noi stessi, delle condizioni confortevoli per i colloqui e le visite.
Donando all’AMP, sostenete il diritto universale di accesso alle cure.
Grazie in anticipo dall’AMP!
Da mesi, veniamo sempre più spesso contattati da persone con sintomatologia COVID-19 che, pur vivendo situazioni amministrative e sanitarie diverse (chi non ha il permesso di soggiorno, chi ha il permesso ma non il medico di base, chi ha entrambi ma a cui il medico non risponde), ci richiedono supporto nel fare tamponi PCR non a pagamento.
Queste persone ci contattano per telefono, o si presentano direttamente durante i nostri orari di apertura; ancora meglio, a volte arrivano da noi su indicazione della stessa ATS.
Ci troviamo dunque nella situazione di dover chiarire alcuni aspetti della nostra attività da inizio pandemia. Continua a leggere
L’argomento green pass presenta diversi livelli di analisi, difficili – quando non impossibili – da districare e separare, e tutti egualmente importanti. Vogliamo provare con questa riflessione a portare il nostro contributo alla discussione.
Crediamo che, tra le tante definizioni che si possono dare del green pass, vi sia quella di “arma di distrazione di massa”, senza negarne l’importanza, ma cercando piuttosto di metterlo sullo stesso piano di tutto ciò che, dall’inizio della pandemia, viene costantemente oscurato: primo tra tutti, il collasso della sanità pubblica. Continua a leggere
Oggi, in Italia, chi lotta per la difesa dei diritti umani non è semplicemente ostracizzato o lasciato ad una battaglia solitaria, ma compie un delitto e, per questo, merita una condanna esemplare, che faccia passare la voglia di provarci.
È questo il messaggio che rimbomba nelle nostre menti dal 30 settembre, giorno della condanna in primo grado a tredici anni e due mesi di Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace, con le accuse di reati di associazione a delinquere, truffa, peculato, falso ideologico e abuso di ufficio. Pena ben più dura di quelle generalmente inflitte per i reati di omicidio volontario (dodici anni e mezzo) e reati di mafia, in assenza di omicidio e con rito abbreviato (sette anni).
Con il suo progetto, Mimmo Lucano era riuscito a conciliare la rinascita di un paese ormai morente e la restituzione alla vita di migliaia di persone. Peccato che queste persone fossero migranti, gli ultimi e, si sa, gli ultimi non piacciono a nessuno. Continua a leggere