Il secondo responsabile è chi ha approvato il maledetto “pacchetto sicurezza” e chi ogni giorno fomenta la campagna di odio e di paura che lo ha preceduto e lo accompagna. Grazie a tutti loro non avere un permesso di soggiorno è diventato un reato e, malgrado non sia stata cambiata la legge che tuttora VIETA di denunciare come irregolare chi si rivolge ad un ospedale per farsi curare, è passato fra i migranti il tam tam della paura e sono sempre più numerose le persone che decidono di non farsi curare per timore di essere espulse, magari previo un “piacevole” soggiorno di qualche mese in un CIE.
Che le due donne fossero rumene non cambia il risultato: in molte regioni e ospedali, (in virtù del recepimento ambiguo di una norma europea ed in totale spregio ad una circolare ministeriale che poneva rimedio a questo delirio) alle donne neocomunitarie che debbano interrompere la gravidanza viene ancora chiesto il pagamento dell’intera prestazione (800/1000 euri).
Ostacoli, paura, problemi economici: e così queste due donne come tantissime altre ogni giorno per poter abortire si sono avvelenate.
Che non si parli di suicidio, grazie.