Denunciata dai medici dopo il parto
“Un caso illegittimo, gravissimo”, denuncia l’avvocato napoletano Liana Nesta. “Delle due l’una – aggiunge il legale – o nell’ospedale napoletano Fatebenefratelli c’è un medico o un assistente sociale più realista del re che ha messo in pratica una legge non ancora approvata dagli organi della Repubblica; oppure qualcuno ha firmato un abuso inspiegabile ai danni di una madre e cittadina”.
Aggiunge l’avvocato Nesta: “Siamo di fronte a un’iniziativa senza precedenti. Non è mai accaduto che una donna extracomunitaria, che si presenta al pronto soccorso con le doglie, ormai prossima al parto, venga segnalata per l’identificazione”, spiega pacatamente Liana Nesta. E aggiunge: “Come se non bastasse, K. non ha potuto allattare suo figlio nei suoi primi giorni del ricovero: lo ha visto per cortesia di alcuni sanitari che glielo hanno adagiato tra le braccia, ma non ha potuto allattarlo”. La Nesta è una legale impegnata da anni nelle rivendicazioni dei diritti essenziali, al fianco di immigrati o di parenti di innocenti uccisi dalle mafie. L’ultima condanna, in ordine di tempo, la Nesta l’ha ottenuta a dicembre scorso, come avvocato di parte civile, per i killer di Gelsomina Verde, la ragazza innocente assassinata e poi data alle fiamme dai sicari di Scampia.
L’ospedale fornisce una versione edulcorata della vicenda: “nessuno ha denunciato la puerpera, ma ci si è attivati ai sensi degli obblighi relativi al riconoscimento del nascituro sanciti dall’articolo 250 del Codice Civile”. L’ospedale si rifà ad una circolare che impone al direttore sanitario di garantire l’identificazione della madre, in mancanza di un valido documento di riconoscimento, anche facendo ricorso alle autorità. Secondo il primario di Ginecologia, Pietro Iacobelli, la donna avrebbe esibito solo la fotocopia di un passaporto scaduto.
Eppure le affermazioni del personale ospedaliero non convincono, specialmente la legale di Kante, che sostiene: “E’ stata accompagnata all’ospedale da altri connazionali regolarmente soggiornanti, i quali avrebbero potuto testimoniare sulla sua identità”.
Fini, Mussolini, Berlusconi hanno dichiarato più volte nelle ultime settimane che questo pacchetto sicurezza non s’ha da fare. Ora che è scoppiata la polemica in seguito a questo caso che colpisce fortemente l’immaginario collettivo, anche i politici che erano rimasti muti (PD, tanto per citarne un gruppetto costantemente inerte) si stanno esprimendo in totale sfavore del pacchetto sicurezza.
E intanto, il pacchetto sicurezza magari non si farà, però è un dato di fatto che le persone senza permesso di soggiorno hanno paura di presentarsi in ospedale e la loro affluenza è sensibilmente diminuita in tutta Italia. D’altra parte, a quanto pare il loro timore è fondato.
Anche l’Ordine dei medici di Napoli, per bocca del presidente Gabriele Peperoni, ha definito «preoccupante» un episodio caratterizzato «da zelo eccessivo che rischia di innescare una spirale persecutoria e razzista ai danni di soggetti indifesi», oltre ad aver espresso un netto dissenso sui contenuti del pacchetto sicurezza.
[Fonti: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=53094&sez=HOME_INITALIA, http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=335335, http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/campania/news/2009-04-01_101279461.html, http://napoli.repubblica.it/dettaglio/clandestina-denunciata-dai-medici-dopo-il-parto-al-fatebenefratelli/1612026, http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/ivoriana-napoli/ivoriana-napoli/ivoriana-napoli.html]