L’Ambulatorio Medico Popolare sarà presente al presidio, indetto il 3 luglio di fronte a Palazzo Marino, in solidarietà con gli operatori sociali colpiti dalla politica dei tagli del Comune – politica che coinvolge anche gli educatori i cui ambiti di lavoro fanno riferimento alle ASL e alla sanità più in generale.
La nostra presenza si colloca all’interno di una campagna per l’accesso universale alle cure. Negli ultimi vent’anni, infatti, abbiamo osservato la progressiva chiusura o lo svuotamento di servizi pubblici in settori di rilevanza sociale (consultori familiari, consultori pediatrici, disagio mentale, tossicodipendenze, malattie a trasmissione sessuale), la riduzione delle prestazioni (Day Hospital diagnostici, fondamentali per l’assistenza di anziani e malati cronici) e l’aumento dei costi (ticket). Contemporaneamente, abbiamo assistito alla precarizzazione di tutte le figure sanitarie, arrivando ad un sistema che spreme i lavoratori della sanità oltre ai malati. La maggiore responsabilità di questo sfascio è da ricercare all’interno delle politiche nazionali e regionali. Tuttavia, anche il Comune ha le sue responsabilità.
Circa due anni fa avevamo chiesto al Comune di assumersi le proprie competenze di controllo sull’accesso universale alle cure – essendo il sindaco il primo responsabile sanitario della città di Milano – per mettere fine alle continue inadempienze da parte dell’ASL che impediscono ai cittadini migranti l’accesso ai servizi sanitari previsti dalla legge.
Cosa abbiamo potuto osservare?
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Nessuna iniziativa per garantire l’accesso alla medicina di base ai migranti irregolari. La Regione Lombardia continua a non garantire l’accesso alla medicina di base ai migranti non in regola con il permesso di soggiorno. Per quanto riguarda i neocomunitari senza copertura sanitaria, la situazione è paradossalmente ancora peggiore, risultando difficile anche l’accesso alle cure specialistiche.
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Negazione della tutela sanitaria persino agli extracomunitari in attesa o nelle more del rinnovo del permesso di soggiorno. A questo proposito, alla nostra associazione si sono rivolte diverse persone a cui la tessera è stata rifiutata dall’ASL di via Doria – rilasciata solo dopo nostre pressioni.
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Precarizzazione e sfruttamento delle figure professionali degli operatori sociali e degli educatori.
Il vento non sembra molto cambiato. L’AMP parteciperà al presidio in solidarietà con gli operatori sociali in lotta, anche per presentare al Comune alcune semplici rivendicazioni in termini di accesso universale alle cure:
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Sollecitare l’ASL a fornire di tessera sanitaria tutte le persone con permesso di soggiorno o in fase di rinnovo ma al momento disoccupate, come previsto dalla legge, fornendo anche l’informazione sulle procedure da seguire (come il passaggio per il certificato di disoccupazione presso Ufficio Provinciale del Lavoro per ottenere anche l’esenzione da ticket).
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Organizzare formazione per gli impiegati amministrativi delle ASL su una corretta interpretazione della legislazione in atto per quanto riguarda i migranti che hanno fatto domanda di permesso di soggiorno o che lo stanno rinnovando.
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Inviare ai medici di base le corrette informazioni sulla gestione di pazienti in attesa di rinnovo.
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Un monitoraggio costante che permetta di evidenziare abusi e negligenze, mettendo fine a odiosi “pellegrinaggi” tra le diverse strutture che impediscono la pronta assistenza al malato.